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PORTALE ESOTERICO

VIA GASTONE SIMONE, 11
PORTALE ESOTERICO

Al civico 14 di via Gastone Simoni, si apre quello che è considerato il Portale più interessante ed enigmatico di Patrica, che potrebbe eternare nella grigia pietra addirittura un percorso iniziatico, che condurrebbe l’adepto alla trasformazione sapienziale e spirituale. Trattandosi di un percorso di elevazione (che è possibile leggere specularmente su entrambi gli stipiti), per cercare di interpretare il messaggio contenuto, si deve cominciare dal basso. Dal mondo materiale, da quello in cui si svolge la nostra vita di tutti i giorni. Nella parte inferiore dei piedritti del portale compare una figura geometrica rettangolare. Tutte le figure riconducibili al quadrato, al quadrangolo, al rettangolo o (in geometri solida) al cubo, rimandano simbolicamente al mondo materiale. Il mondo in cui viviamo tutti noi con tutte le limitazioni, aberrazioni, manchevolezze. Un mondo quindi corrotto e corruttibile, incompleto dal quale l’Uomo dovrebbe cercare di allontanarsi, elevandosi, appunto, ad uno stato superiore, verso un mondo migliore. Ma all’interno del rettangolo si nota una specie di “Stella a 4 punte” o “Croce di Sant’Andrea cuspidata”. I “4 petali” sono un’allusione al “Tetramorfo” della biblica “Visione di Ezechiele” oppure ai 4 Evangelisti e ai loro “Esseri simbolici”. Ma rappresentano pure i 4 Elementi: Acqua, Terra, Aria e Fuoco e pure alle stagioni e quindi allo scorrere del tempo concesso all’Uomo su questa Terra. Ciò significa che il percorso potrebbe durare una intera esistenza. Anzi è la Vita stessa. I piedritti presentano altre decorazioni. Un mezzo “Fiore della Vita” a indicare che l’itinerario non è affatto concluso. Anzi. Se il “Fiore della Vita” rappresenta il compimento della “Creazione”, la sua metà indica che non si è ancora giunti alla sua completa comprensione. L’incompletezza indica incertezza, dubbio, smarrimento. Ed allora ecco che nella sezione superiore appare una conchiglia che richiama i significati della “mano aperta”. Una mano tesa ad aiutare, ad afferrare quella dell’Uomo in difficoltà, ancora perso nella sua personale “Selva Oscura”. Afferrata la “mano aperta” ci si può issare di un ulteriore gradino. I modiglioni recano un ottagono con all’interno un “Fiore a 6 petali” dal significato simile a quello del “Fiore della Vita”. L’Ottagono è la figura intermedia tra quelle del mondo materiale e quelle del mondo celeste, superno. È il Battesimo mediante il quale l’Uomo si libera dal Peccato Originale e può elevarsi a Dio. Rappresentato dal simbolismo del Fiore a 6 petali. L’iniziato è quasi giunto al compimento del suo itinerario. Comincia a comprendere le meraviglie ed i segreti del Creato. Ma l’Opera non è ancora completa. Ha ancora bisogno di un aiuto. Ed ecco un’altra metà del “Fiore della Vita”, per indicare che si è vicini alla totale consapevolezza e intendimento, e un altro “Pecten” per consentire ad un ultimo salto. Però non più verso l’alto ma verso il centro di tutte le cose. Ed al centro perfetto dell’arco, abbiamo la chiave di volta mirabilmente scolpita a forma di una grande Conchiglia. La cui valva rappresenterebbe il mistero teologico della Verginità di Maria e della nascita miracolosa di Cristo. Ecco il centro di tutte le cose, dell’intero Creato. Cristo stesso a cui si è finalmente ricongiunto l’iniziato, il Fedele, al termine del suo lungo e periglioso cammino in questo mondo.

(Testo di Giancarlo Pavat)

 


 

ESOTERIC DOORWAY AT NUMBER 11, VIA GASTONE SIMONI

At number 14, via Gastone Simoni, we come across what is generally considered to be the most fascinating and enigmatic doorway in Patrica, one which within its grey stone, may indeed immortalize a journey of initiation, capable of leading the initiate on a pathway of wisdom and spiritual transformation. The message, conveyed in mirror-image on both sides of the doorframe, is fundamentally one of spiritual elevation and, as such, our reading of it must commence at the bottom. From the material world, the one in which our everyday life is embedded. On the lower section of the door we see a rectangular geometric shape. All shapes deriving from a square, a quadrangle, a rectangle or, in terms of three-dimensional geometric shapes, a cube, make symbolic reference to the material world. The world that we all inhabit along with its limitations, aberrations and shortcomings. A world, therefore, that is corrupted, corruptible and incomplete, a world from which humankind must seek to distance itself, elevating itself to a higher level, towards a better world. Yet within the rectangle we see a sort of four-pointed star, also known as a cusped Saint Andrew’s Cross. The ‘four petals’ are an allusion to the Tetramorph of the Vision of Ezekiel in the Bible, or alternatively to the four Evangelists and their associated beasts. They are also representative of the four elements: Water, Earth, Air and Fire and likewise also the four seasons and hence the passage of time conceded to humankind on earth. This implies that the journey is one which may last an entire existence, or indeed Life itself. The doorframes also feature further embellishments. A half ‘Flower of Life’ which serves to highlight that the path has by no means reached its conclusion. Anything but. If the ‘Flower of Life’ represents the fulfilment of Creation, half a flower implies that its full comprehension has yet to be achieved. Incompleteness is an indicator of uncertainty, doubt and bewilderment. And thus, further up the doorframe we find a shell which carries the meaning of an ‘outstretched hand’. A hand extended, offering help, ready to grasp that of humankind in its time of need, still lost in its individual, Dantesque ‘dark wood’. Having grasped the outstretched hand, one might hoist oneself up onto the next step. The modillions carry a six-petalled flower enclosed in an octagon, the former conveying a similar meaning to that of the Flower of Life. The octagon is viewed as an intermediary shape, occupying a position halfway between the material world and the celestial, supernal one. It is the baptism through which humankind may free itself from Original Sin and be elevated towards God, represented in the symbolism of the six-petalled flower. The initiate has almost reached the end of the path and starts to have an understanding of the wonders and secrets of Creation. Yet the journey is not over; humankind is still in need of assistance. And thus we have another half ‘Flower of Life’, signifying that complete awareness and understanding is approaching, and another ‘pecten’ enabling one final leap. But this time, the step is not upwards but towards the centre of all things. At the very centre of the arch, we find the keystone, admirably sculpted in the shape of a large shell, the valve signifying the theological mystery of Mary’s virginity and Christ’s miraculous birth. Here lies the centre of all things, the hub of all Creation. Christ Himself with whom the initiate, the faithful, is at last joined at the conclusion of a long and perilous journey through this world.

(Text by Giancarlo Pavat)




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